TUTTO L'AMORE CHE C'E'

TUTTO L'AMORE CHE C'E'

lunedì 1 febbraio 2010

QUANDO TUTTO CAMBIA E FORSE UN PO' ANCHE TU

Da un paio di mesi non faccio che pensarci, praticamente da quando mi sono trasferita nella nuova casa. La mia vita ha avuto un salto nel vuoto, in cui non sapevo se sarei atterrata dolcemente o precipitata nell'abbisso. Ma ricordo un giorno lontano di molti anni fa, quando vivevo a Londra e le cose non erano troppo floride, un amico olandese mi disse: "quando sei a terra, l'unica strada che hai davanti è quella che ti riporta su". Certo non ci voleva lui dai paesi bassi per ricordarmelo, anche perchè essendo italiana avrei potuto facilmente rispondere: "... a meno che non trovi qualche stronzo che ti tira la pala per farti scavare....". Eppure quella frase mai l'ho dimenticata, davvero mai.
Mi rendo conto solo oggi, di quanto difficili siano stati questi anni passati. Di quanta amarezza avevo nel cuore, di quanto dispiacere avevo nell'anima. Ogni mattina mi svegliavo col desiderio profondo di non farlo più. Avrei voluto addormentarmi e rimanere così, senza nemmeno più il desiderio di un principe a svegliarmi dal sonno eterno. Ero nel buio totale, ho attraversato le tenebre con una tiepida lampada, sbattendo a destra e sinistra fino a scorticarmi i gomiti, cadendo e rialzandomi, ansimando e piangendo. E' proprio vero che poi quando ne esci, ti volti e ti chiedi come sei riuscita a sopravvivere, chi ti ha dato la forza per andare avanti.
Ma me lo chiedo ora. Come se cambiando casa, avessi cambiato una parte di me. Come se la vecchia me stessa fosse rimasta all'altro indirizzo, insieme ai ricordi che ancora vagano tra quelle quattro mura. Ero stanca, molto stanca, senza energia senza più voglia di reagire, ma dovevo farlo, per me stessa e per coloro che mi volevano bene, molto pochi in verità, ma preferisco cosi piuttosto che false amicizie opportuniste.
Ho staccato la spina un giorno di novembre, quando ancora l'inverno era alle porte, e la mia primavera è iniziata lentamente, mentre il freddo gelido ci ghiacciava i vetri delle finestre di casa nuova.
Lentamente sto risalendo, alla ricerca della felicità che per troppo tempo ho cercato, che per troppo tempo mi è sfuggita proprio mentre la stavo per afferrare.
Gli ultimi due anni sono stati un oblio, un delirio di eventi negativi che hanno rischiato di travolgermi, in verità per un momento è stato così. Ricordo solo che avevo preso qualche pillola per dormire, per non pensare, ma era pomeriggio e ancora mio marito non riusciva a svegliarmi. Ero nel fondo, lo stavo grattando con le unghie, alzavo lo sguardo al cielo ma vedevo solo il nero di un baratro senza fine.
La depressione è un male che attanaglia l'anima. Non te ne accorgi ma lentamente risucchia i tuoi muscoli, risucchia i battiti del tuo cuore, risucchia il tuo sangue, spegnendo te e chi ti sta accanto, che inesorabilmente trascini giù con te. Molte volte ci sono cascata dentro negli anni passati, e molte volte credevo di esserne uscita, ma poi inconsapevolmente ci ricadevo dentro. E non capivo perchè, mi davo le scuse più disperate, le colpe più inverosimili, persino le sfighe più improponibili. Ma non era nulla di tutto ciò. Era qualcos'altro, qualcosa che col tempo ho imparato a conoscere, non completametne ad accettare, ma di sicuro qualcosa per il quale non soffro più. Cambiare casa, cambiare quartiere, cambiare vita, specialmente nell'ultimo mese, è stato qualcosa di fondamentale per la mia esistenza. Forse qualcuno da lissù ha voluto darmi una mano, ha capito che da sola non avrei potuto farcela, che i miei angeli (mio marito, argo e dea) non avrebbero mai potuto tenermi per troppo tempo sospesa tra loro ed il nulla. Era forse giunto il momento di prendermi in braccio ed aiutarmi a saltare oltre.
Ed ora sono nell'oltre. La strada per la felicità forse è lontana, ma quanto meno sono serena, ed è sicuramente un bel passo avanti.
Purtroppo la famiglia di origine non possiamo sceglierla, e molto spesso le ferite che ti procura negli anni diventano cicatrici indelebili che lentamente si appropriano di ogni tua parte dell'anima.. Ma non vuoi e non puoi accettarlo. Il problema nasce qui. Potresti forse accettare il tradimento di un amico, persino quello di un fratello, ma non quello di un genitore. Ed è un'evento che travolge il cuore, che lo distrugge lentamente come un male che non sai di avere. E più questo male lo divora più non riesci ad accettare il perchè stia accadendo.
Poi un bel giorno, decidi di guarire. Inizi a pensare che di vita ne hai una sola, che nel bene o nel male almeno questo dono tel'hanno concesso. Decidi di aprire gli occhi e di non soffire più.
Anche se il pensiero spesso vola li, anche si i pochi ricordi belli spesso lottano con quelli pieni di sofferenza, riesci ad andare avanti, e lentamente torni su.
Per tutta la vita ti domanderai il perchè, ma alla fine quel punto interrogativo diventerà parte delle tante domande che ti porti nel cuore, spesso senza risposta, spesso senza nemmeno più importanza. Alla fine persino il desiderio di rivalsa scomparirà nel passato, facendo posto a nuovi giorni, a nuove sfide solari e piene di vita.
Non abbiamo scelto di essere figli, ma ci è capitato: amateci così, e vi ricambieremo, allontanateci dal vostro cuore e ci distruggerete.

Me sul dondolo del giardino anteriore

4 commenti:

  1. Elena, mi hai fatto venire i brividi, mi sembrava di leggere un libro...hai un modo di esprimerti che trasmette ogni tua singola emozione... leggerti è un'emozione..
    Mi dispiace tu abbia dovuto sopportare tanto dolore in passato, ti auguro con tutto il cuore che questa tua nuova vita possa regalarti solo tanta tanta gioia.. e sarà sicuramente così, in bocca al lupo..

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  2. wey moni ciao :) è tantissimo che non mi collego al blog, ho iniziato un nuovo lavoro che doveva essere part time, ma hanno richiesto almeno per il primo mese una disponibilità full time, quindi torno a casa distrutta (lavoro o mattina o pomeriggio, quindi o faccio le alzatacce oppure torno la sera tardi..) non ho avuto tempo nemmeno di cambiare tema alla mia pagina web. Domenica se riesco vorrei almeno vedere che succede nel sito :( ho ancora il mio album scrapping estivo da finire :(

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  3. ps: lo spero anche io.... ultimamente penso molto al film La ricerca della felicità. Mi è piaciuto tantissimo e non vorrei esagerare dicendo che per un periodo abbiamo vissuto quasi così... Ma nel cuore avevo lo stesso spirito di Will Smith... e forse il tempo mi darà ragione....

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  4. Elena, attraverso i tuoi post sto pian piano conoscendoti e mi sembri una bella persona.
    Ma anche una persona che deve aver molto sofferto, non so bene quale sia stata la causa, forse qualcosa legato alla tua famiglia do origine, come mi sembra di leggere tra le righe. Una persona che dopo aver brancolato nel buio più fitto, sta finalmente intravedendo la luce della speranza e della rinascita, sta faticosamente tentando di raccogliere i cocci e uscire dal tunnel.
    Volevo solo dirti che so che ce la farai, sei animata da sentimenti così forti e positivi che non possono che guidarti verso il bene, non può essere diversamente. Volevo anche dirti però che ognuno di noi si trova a "combattere" quotidianamente la stessa battaglia, ogni nuovo giorno, tra mille incombenze e fatiche, è in fondo null'altro che un tentativo di restare in piedi, di trovare un proprio equilibrio che - per quanto precario - ci garantisca un po di serenità; ogni mattina - parlo di me stessa - in questo particolare momento, mi sveglio con una sgradevole sensazione di vuoto interiore, e, a fatica e a tentoni, intraprendo la mia personale lotta per trovare il mio posticino in questo mondo. Non sempre ci riesco, anzi, ripeto, in questo periodo, mi lascio spesso sopraffare da un senso di sconforto, ma comunque ci provo.
    Tutto qua, Elena, ho deciso che ti contatterò via facebook, se ti va, a presto!

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