TUTTO L'AMORE CHE C'E'

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mercoledì 22 aprile 2009

VILLA ADRIANA: UN POMERIGGIO A CASA DELL'IMPERATORE


Due anni fa in occasione dell'arrivo di amici, siamo andati a Villa Adriana, che dista pochi chilometri da casa mia.
La meravigliosa Villa, costruita dall'Imperatore Adriano che intervenne direttamente nel disegno della progettazione degli edifici, occupa quasi 120 ettari di terreno, davvero un vasta estenzione per essere una proprietà privata.

Alla morte di Adriano, la villa continuò ad essere abitata almeno fino al 3° secolo D.C., ma durante il medioevo fu totalmente abbandonata a se stessa ed utilizzata come terreno agricolo, per poi tornare utile in seguito come cava di materiali edili di pregio per le nuove abitazioni di Tivoli (marmo, mosaici, decorazioni), nonchè come riserva di pietra da cui estrarre calce.
Pensare che l'Imperatore Adriano, che odiava la confusione di Roma e per tale motivo aveva voluto abitare fuori, sin dal momento della sua ascesa al potere, dedicò ogni energia alla costruzione della villa. Sapere che poi andò così in rovina è davvero frustrante.

Comunque passeggiare nella villa è davvero piacevole e sopratutto rilassante. Lasciare la confusione cittadina oltre il cancello d'entrata e procedere lentamente lungo il percorso turistico per poi perdersi tra pezzi di storia, la nostra storia, è magnifico. E' come far parte di un passato che non c'e' più.

Se ci doveste mai andare, portatevi un bel cappello a falde larghe, perchè il sole picchia forte, specie d'estate, ed i posti dove potersi riparare non sono molti, poi portatevi magari un libro turistico sulla villa, perchè essendo assai grande, e formata da svariati edifici, che sarebbe interessante conoscere: La terrazza dell'accademia, le terme, il complesso del pecile, il complesso di nord est, il teatro marittimo.

Oggi, comunque, la maggior parte della proprietà dell'Imperatore Adriano, è sotto la tutela dei beni culturali, ma un fazzoletto di terreno, dove sicuramente si trovano altri reperti archeologici della villa, appartengono (va a sapere come e perchè, misteri italiani!) ad una proprietà privata che non intende cedere il suo possedimento nè renderlo accessibile al pubblico. Peccato.

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